Eppure, resto tra quelli che ostinatamente hanno creduto che si potesse e si possa ancora concepire e perseguire un modello diverso di gestione in un settore da sempre martoriato e funestato da imperizia e pressapochismo quando non da patenti violazioni di norme e regolamenti che avevamo promesso di rispettare e difendere! Tutto ciò in cui il sistema sano di questo Paese ha creduto, ed ancora continua a credere, appare compromesso, infangato, pericolosamente sull’orlo di sprofondare nel discredito e nella vergogna! Ma nonostante questo, resto ostinatamente persuaso che tutto quello in cui abbiamo creduto, per cui ci siamo battuti, e per cui abbiamo incessantemente lavorato, è ancora salvabile e fermamente proponibile.
Un “modo diverso di fare impresa” che ho sostenuto da sempre e piu’ che mai necessario e indispensabile per valorizzare tutte le conquiste culturali di sostenibilità ambientale e sociale che abbiamo con l’impegno nostro e di tanti stakeholder entusiasti e sinceri, contribuito a creare! Una catarsi tanto auspicabile quanto necessaria, che serva a lasciare alle generazioni future un ambiente finalmente pulito e trasparente, non solo in termini di habitat ma anche in termini di contesto economico dove le Imprese pubbliche e private, possano competere in modo sano senza sotterfugi ne’ scorciatoie!
Non possiamo e non dobbiamo più pensare che per il futuro la Magistratura debba essere chiamata a svolgere il ruolo di supplenza e di tutela delle regole, che noi dimostriamo di tentare troppo spesso di aggirare! Occorre fare appello, oggi più che mai, alle imprese, al management e a tutte le forze sane di questo nostro martoriato settore, e ci sono, affinché le cose possano davvero cambiare e stavolta per sempre! Più che le inchieste, le contestazioni gli arresti, devono prevalere le coscienze, le virtù, l’etica! Nulla è perduto, ma se non lo faremo, non avremo perso solo una grande opportunità per il Nostro Paese e per i nostri figli, avremo perso molto di più… Il rispetto di noi stessi!