Corriere della Sera - 18/06/2012 - I lavoratori che si occupano di fonti rinnovabili nel mondo sono ormai 5 milioni, oltre il doppio di quattro anni fa. In Germania, le opere edili finalizzate all’efficienza energetica hanno mobilitato 100 miliardi di investimenti e creano almeno 300 mila nuovi posti di lavoro ogni anno. In Italia, la detrazione fiscale delle spese per il risparmio energetico ha prodotto 17 miliardi di investimenti e 200 mila posti di lavoro.
Il rapporto
Nell’ultimo rapporto dell’International Labour Organization sui green jobs, uscito all’inizio di giugno a quattro anni di distanza dal precedente, si prevede che la transizione dall’era del petrolio a un’economia a bassa intensità di carbonio genererà dai 15 ai 60 milioni di nuovi posti di lavoro in due decenni. E sarà uno dei pochi settori anti- crisi in questi anni grigi. Non a caso, questa settimana la green economy sarà al centro di Rio+20, il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile. E in autunno sarà al centro degli Stati Generali della green economy in Italia. Guardare lontano Il più grande sforzo di coordinamento di tutti i player, privati e pubblici, impegnati in questo vasto settore, patrocinato dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini, verrà annunciato il 28 giugno a Roma, per lanciare una piattaforma programmatica di sviluppo della green economy.
Tra i quaranta nomi all’origine dell’iniziativa ci sono tutti gli esponenti più rappresentativi dei vari settori, da Pietro Colucci di Kinexia a Caria Bastioli di Novamont, da Marco Frey della Scuola Superiore Sant’Anna a Edo Ronchi della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. L’idea è tracciare una roadmap settore per settore e poi presentare una serie di proposte concrete per aprire nuovi canali di espansione. «Si tratta di riconcepire il settore, a partire dalla consapevolezza che la stagione degli incentivi statali è finita — commenta Pietro Colucci...