Il Giornale - 30/11/2012 - Gli Stati Generali della Green Economy, tenuti il 7 e 8 novembre a Rimini per volere del Ministero dell’Ambiente e di un Comitato composto da 39 organizzazioni di imprese, hanno confermato che in Italia la nuova economia verde costituisce il settore più innovativo, l’unico in grado di creare occupazione e contrastare la recessione, proiettando l’Italia sui mercati internazionali. Se, quindi, il Belpaese vuole vincere la sfida dello sviluppo sostenibile e superare la crisi economica, deve dotarsi di una roadmap che definisca obiettivi e strada da percorrere. Attraverso la costituzione di otto gruppi di lavoro e l’organizzazione di numerosi incontri nazionali tematici, che hanno coinvolto circa mille esperti, gli Stati Generali della Green Economy hanno realizzato un documento finale che può a buon titolo configurarsi come un’agenda “verde” per l’Italia. L’Europa è, infatti, un mercato di riferimento a livello intemazionale per le fonti rinnovabili, con un milione di addetti e una potenza complessiva installata pari al 45% di quella mondiale.
In Italia, invece, Le 10 cose da fare subito per far vincere all’Italia la sfida ecologica secondo Pietro Colucci, presidente di Kinexia circa il 10% del consumo finale lordo di energia è soddisfatto da fonti rinnovabili e le emissioni evitate sono state valutate in almeno 56 Mt Co2, mentre – grazie alla minore importazione di combustìbili fossili – nella bolletta energetica sono stati risparmiati tra gli 8 e i 10 miliardi di euro. Se. quindi, riusciremo a sostenere in maniera adeguata lo sviluppo ecologico, nel 2020 la quota di consumi energetici soddisfatta dalle rinnovabili sarà superiore all’obiettivo nazionale del 17% e potrebbe addirittura arrivare al 30% nel 2030, allineandosi così alla roadmap europea. Per indicare a politica, imprese e organizzazioni come raggiungere questi ambiziosi, ma non impossibili, obiettivi, gli otto gruppi di lavoro sono partiti da una sorta di «decalogo» stilato da Pietro Colucci. imprenditore della Green Economy...