Il Giornale - 10/05/2012 - Anche il sociale è fonte di energie notevoli, che possono fondersi e integrarsi a vicenda per rigenerare l’economia e la società. Moltiplicare le energie e «rinnovare» le persone è infatti lo spirito del progetto «Gse – Energie per il sociale», illustrato di recente alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera, del collega all’Ambiente Corrado Clini e dei vertici del Gestore dei servizi energetici: il presidente Emilio Cremona e amministratore delegato, Nando Pasquali. Creare sinergie fra le organizzazioni di utilità sociale e le imprese del settore energetico per agevolare l’installazione di impianti a fonti rinnovabili di alta qualità è l’obiettivo principale dell’iniziativa, la cui forza sta nel riuscire a conciliare tre dimensioni: sociale appunto, ambientale ed economica.
Il ruolo del Gse è stato quello di aggregatore e dall’impegno condiviso tra istituzioni e mondo delle imprese e delle onlus, è nato un modello nuovo di responsabilità sociale d’impresa consapevole e partecipata, capace anche di creare valore. Le aziende che si sono rese disponibili a supportare il progetto operano tutte nel campo energetico e sono leader in vari settori, dalla costruzione dei diversi componenti costituenti gli impianti a fonti rinnovabili alla mobilità elettrica. In questa fase sono state coinvolte sei realtà operanti nel sociale: la comunità di San Patrignano, l’associazione gruppo Betania, la fabbrica delle «E» del gruppo Abele e dell’associazione Libera, l’istituto penale per minorenni di Nisida e l’istituto pediatrico Gaslini. Gli interventi sono stati realizzati grazie al contributo di Enel, Enel green power, Ecofor, E.On, Kinexia, F2I, Cogip power e alle aziende aderenti al progetto «Corrente»...